Autore: Marco Stefano Birtolo

Call for papers: «Vergessen Sie nicht!». Ricordo, Storia, spirito del diritto. Jan Assmann (1938-2024)

«Storia è la risultante dell’agire e del ricordare. Non si dà storia se non attraverso il ricordo; ciò che accade non può essere ricordato se non attraverso l’agire. L’agire presuppone l’esistenza di uno spazio d’azione strutturato da legami e franchigie, ossia da mezzi giuridici: l’agire ha luogo in uno spazio strutturato giuridicamente. Sarebbe agevole mostrare (…) come a partire dalle relazioni interstatali, regolate giuridicamente, delle città stato sumere si sia sviluppato, nel medium della cultura scritta cuneiforme, uno spazio storico il quale già nel III millennio a. C. supera i confini della Mesopotamia e poi, nella tarda Età del Bronzo, unifica in un’ecumene il tardo mondo antico, compresi l’Egitto e l’Egeo. (…) …la genesi del “mondo antico” e dell’“età ecumenica”, con i suoi intrecci di politica estera, provocò un mutamento strutturale non solo degli spazi d’azione, ma anche del ricordo – di quel ricordo che si connette alle alleanze di lungo periodo e alla validità di accordi e di leggi altamente vincolanti. I legami a cui furono assoggettati interiormente ed esteriormente gli uomini con la formazione di comunità organizzate statalmente coinvolsero anche il futuro: in tal modo, essi crearono, insieme allo spazio d’azione di questo “mondo” che si andava formando, anche il tempo costituito socialmente in cui la storia ricordata si verificava.

A questa ricostruzione, che accorda al diritto una posizione centrale nella struttura connettiva delle società antiche, corrispondono i dati linguistici desumibili dalle fonti: infatti, ciò che noi designiamo come la struttura connettiva di una cultura e di una società (…) nelle culture antiche viene trattato, conformemente alla loro specificità concettuale, sotto le voci diritto, legge, giustizia, fedeltà, veracità. È sulla validità dei legami giuridici che si basa quella fiducia nel mondo la quale, in quanto “riduzione della complessità”, rende possibile l’agire e il ricordo» (J. ASSMANN, La memoria culturale. Scrittura, ricordo e identità politica nelle grandi civiltà antiche, Einaudi, Torino 1997, pp. 191-192).

Tra una citazione luhmanniana – di interesse più direttamente sociologico – e la reminiscenza nietzscheana della nascita del ricordo dallo spirito del diritto, attende ancora di essere rilanciato, e attivamente accolto, l’invito di Jan Assmann a ricostruire storicamente, e a interrogare filosoficamente, gli intensi nessi essenziali tra la memoria, quale fattore identificativo di una tradizione e di una civiltà, e gli schemi di azione, giuridici e politici, che strutturano nel tempo ogni singola cultura, così come la comunicazione interculturale.

 

20 gennaio 2025

Il termine di scadenza per la sottomissione degli articoli, da indirizzare a redazione.rivistapolitica@gmail.com, è il 30 settembre 2025.

Lingue: italiano, tedesco

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Norme redazionali

Call for papers: L’avvento del regime fascista un secolo dopo. In memoria di Giovanni Sabbatucci (1944-2024)

Nel 2025 ricorre il centenario di quello che convenzionalmente viene riconosciuto come l’avvento del regime fascista. Negli anni successivi all’affermazione del fascismo come movimento politico, culminata nella Marcia su Roma, e soprattutto a partire dagli anni Trenta, il fenomeno fascista divenne oggetto di svariate interpretazioni, che non cessarono neppure dopo la fine ufficiale del regime innestato sul Regno d’Italia, nel 1943, e dopo la sconfitta della Repubblica fascista nel 1945. A cominciare dall’interrogarsi circa che cosa fosse realmente il fascismo. Non esiste infatti fenomeno politico dell’età contemporanea che più di altri abbia registrato interpretazioni contrastanti, provenienti da discipline le più diverse: non solo la storia, ma anche la scienza e la teoria politica, la filosofia e la psicologia sociale, l’antropologia politica, la sociologia dei fenomeni politici.
L’obiettivo di questa call che prende spunto dal doveroso omaggio da rendere a uno dei più accreditati storici italiani del fascismo, è di aggiornare il panorama delle interpretazioni da un lato e, dall’altro, di ripercorrerne alcune del passato, per verificare se abbiano esaurito il loro programma ermeneutico, ovvero se siano ancora in grado di offrire nuove letture del fenomeno fascista, con particolare riguardo agli anni che lo hanno caratterizzato nella sua cristallizzazione politico-istituzionale in regime, legato inscindibilmente alla figura di Benito Mussolini, ma forse con questa non del tutto identificabile.

3 gennaio 2025

Il termine di scadenza per la sottomissione degli articoli, da indirizzare a redazione.rivistapolitica@gmail.com,
è il 31 agosto 2025.

Lingue: italiano, inglese

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