Autore: Inspire

Il difficile rapporto tra media e migrazioni sotto la lente delle scienze sociali di Rosa Tagliamonte

Migrazioni e sociologia europea tra identità e sicurezza. È questo il titolo del Convegno Internazionale organizzato dalla sezione Processi ed Istituzioni Culturali dell’Associazione Italiana di Sociologia (PIC AIS), in collaborazione con il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale (CoRis) dell’Università degli Studi di Roma «La Sapienza», svolto il 13 marzo 2019 al Centro Congressi d’Ateneo dell’Università Sapienza di Roma. Un’occasione per parlare delle migrazioni nello sguardo delle scienze sociali e del legame particolare che intercorre tra questi fenomeni e media con studiosi italiani ed europei. Il fine è quello di dare impulso alla riflessione scientifica sui fenomeni delle migrazioni, nel contesto di una cultura della sicurezza potenzialmente capace di ridimensionare l’impatto della percezione in quella che ormai a tutti gli effetti sembra «una società della paura».
Il Convegno è il terzo appuntamento di riflessione critica e discussione pubblica intrapresa dalle Scienze Sociali sul tema delle politiche migratorie degli ultimi anni che, insieme a quello, solo in parte correlato, della sicurezza percepita, raccoglie attenzioni in diverse aree di studio nel complesso atlante scientifico delle Università. Si tratta di tematiche trasversali, di piena titolarità della società civile e del sistema giuridico, che mostrano un carattere di apertura a tutti i territori del sapere. A discuterne a Roma sono tre sociologi con diverse esperienze di ricerca sul tema delle migrazioni: Ursula Apitzsch della Goethe-Universität Frankfurt, Roberto-Luciano Barbeito Iglesias dell’Universitad Rey Juan Carlos di Madrid e Maddalena Colombo dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano e coordinatrice AIS-Sezione Educazione.

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Riconoscimento e soggettivazione in relazione sincronica di Dario Alparone

Abstract: this paper focuses on the political implications of psychoanalysis regarding the question of the “legal person without powers”. In a psychoanalytical perspective, the subject is a construction deriving from a conglomerate of social interactions. The juridical dimension of the process of social recognition by institutions coincides with the psychoanalytical model of “alienation-separation” which is intrinsic to the construction of the subject. Thus a person can achieve his autonomy in the synchronicity of the juridical institution and the creation of the subject. Without the social (symbolical) recognition, the subject is excluded from the symbolic order, in which the social link consists, and the outcomes can be exemplified in the figures of depression and criminal deviance.

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ISSN 2421-4302

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