La questione nucleare e l’ordinamento giuridico internazionale

di Sergio Cotta

Lo scopo di questo articolo è rigorosamente limitato. Mi propongo qui, infatti, di prendere in esame unicamente le ripercussioni e le conseguenze, di ordine sistematico e organizzativo, che l’armamento nucleare ha, e ancor più potrebbe avere, sulla struttura giuridica della comunità internazionale.
In generale, i rapporti tra l’armamento nucleare e il diritto sono considerato in una prospettiva molto differente e sotto due aspetti principali. De jure condito si discute se l’impiego degli ordigni nucleari sia giuridicamente lecito o no, ed eventualmente in quale misura1. De jure condendo, quel che interessa è la limitazione o, ancor meglio, la soppressione dell’armamento nucleare da parte del diritto. Pur riconoscendo l’evidente importanza di studi di questo tipo, credo che non occorra trascurare l’approccio che ho appena indicato, poiché il diritto è una manifestazione della vita, i mutamenti che si producono nella situazione umana si riflettono inevitabilmente sul diritto, sia sulla sua applicabilità ed efficacia sia sull’interpretazione e sulla costruzione concettuale delle sue norme e delle sue istituzioni. Sarebbe abbastanza singolare che ciò non accadesse nel caso di un fatto tanto decisivo come è l’avvento delle armi nucleari.

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