La matematica e le scienze dell’uomo

di Claude Lévi-Strauss

È come se, nella storia della scienza, l’uomo avesse intuito molto presto il programma delle proprie ricerche e, una volta inquadrato, avesse trascorso secoli in attesa di essere in grado di realizzarlo. All’inizio della riflessione scientifica, i filosofi greci si sono posti i problemi fisici in termini di atomo; venticinque secoli più tardi, e senza dubbio in una maniera che loro non avevano previsto, noi cominciamo a riempire appena i quadri che essi avevano tracciato allora. Lo stesso si può dire per l’applicazione delle matematiche ai problemi umani; poiché è verso l’uomo, ben più che verso il mondo fisico, che si orientano le speculazioni dei primi geometri e aritmetici. Pitagora era pervaso dal significato antropologico dei numeri e delle figure; Platone rimane assorbito dalle stesse preoccupazioni.

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